Il Caprice d'adieu (di cui si ignora l'autografo) ci è noto attraverso l'edizione a stampa dei Six Caprices Caractéristiques pour le Violon op. 12 composti da Eduard Eliason, pubblicati a Mayence da B. Schott nel 1833. Il brano, dedicato proprio a Eliason, fa parte di quel nucleo di composizioni per violino solo che non ha avuto particolari attenzioni sia da parte degli interpreti sia da parte degli studiosi del grande musicista genovese. Si tratta di una composizione le cui dimensioni e struttura (A-B-A' con due ritornelli), seguono il modello di alcuni dei Capricci op. 1, ma rispetto a questi ultimi, veri e propri studi, il Caprice d'adieu ha un carattere più leggero e scherzoso. Tuttavia, per quanto non raggiunga musicalmente le altezze dei Capricci, questo brano contiene idee musicali originali, articolate perlopiù a due parti, con una sezione centrale dal carattere contrastante anche nelle dinamiche, dove non mancano passaggi tecnici non proprio semplici, con uso, nella sezione centrale, di accordi e trilli nella parte interna. La presente edizione critica è stata condotta sulla prima edizione e collazionata con le più importanti edizioni ottocentesche e novecentesche.
PG 24