Eduard Hanslick, un critico molto temuto ai suoi tempi, non fu molto elogiato dopo la sua prima: il violino non veniva più suonato ma piuttosto "tirato in giro, fatto a pezzi, battuto nero su bianco". Eppure non è stato in grado di fermare la marcia trionfale dell'unico concerto per violino di Tschaikowsky. Le sue incredibili esigenze tecniche hanno fatto sì che fosse una vera prova di virtuosismo. La sua efficacia è però dovuta principalmente alla sua grande espressività - ci sono violinisti che non amano la lirica malinconica "Canzonetta"? - e per il suo temperamento slavo. Finalmente e per la prima volta questa pietra miliare nel repertorio del violinista è ora disponibile in un'edizione testuale, fedele alla sua forma originale.